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CarovaNaga
Tra queste, molte sono di origine rom, perché negli altri paesi non sono state accolte e proprio come troppo spesso accade in Italia, altrove non sono gradite. In Ucraina le persone rom vivono spesso in condizioni di estrema marginalità, molte di loro pur avendo la cittadinanza ucraina non hanno documenti, la Moldova è il solo paese che le ha lasciate entrare e ora sono praticamente bloccate tra i suoi confini.
Con lo scoppio della guerra in Ucraina e a conoscenza delle forti discriminazioni subite dalle persone rom, per l'associazione Naga è stata una naturale conseguenza del suo pensiero interrogarsi su come intervenire per opporsi a questa situazione e denunciarne l'intollerabilità.
La risposta è stata quella di ampliare il raggio di azione delle unità di strada che già su Milano portano cure, assistenza e aiuto alle persone invisibili della città. Nasce così l'idea di organizzare una carovana di aiuti di prima necessità in collaborazione con Roma National Center for Moldova di Chișinău, che si occupa in particolare di dare supporto alle persone di origine rom che dall'Ucraina si sono rifugiate per sfuggire alla guerra.
Durante un continuo scambio di mail e telefonate si decide cosa portare. Farmaci e materiale medico su tutto. Ma anche prodotti igienici, carrozzine, cibo conservabile, omogeneizzati, latte, vestiti. Due mesi di preparazione, recupero dei materiali, stoccaggio e rendicontazione.
L’8 giugno, sei persone, due autisti, un pullman intraprendono un viaggio attraverso le autostrade slovene e ungheresi. Lungo le strade Romene districandosi fra i Carpazi ed oltre, fino alla meta, Chisinau.
Sogno e realtà sono due stanze distinte che aneliamo abitare nello stesso identico tempo, ma come spesso accade, rimane utopia. Questioni burocratiche da sbrogliare per la donazione dei beni, decisioni difficili da prendere, i vincoli di rientro in Italia, rimane poco tempo per conoscersi, guardarsi negli occhi, parlare. All'imbrunire del 10 giugno, vengono scaricati gli scatoloni contenenti i materiali consegnati a Nicolae, referente della Roma National Center for Moldova. Alla fine a Chișinău la carovana staziona soltanto per 13 ore. Il mattino seguente alla frontiera con la Romania, vengono recuperati i farmaci che per questioni burocratiche non sono potuti passare in Moldova e stivati in un ufficio dismesso presso la dogana il giorno precedente. Poco dopo la frontiera, la carovana si ferma all'Infopoint della Croce Rossa lungo la strada.
Ad attendere c'è Alexandru dell'associazione Mișcarea pentru Dezvoltarea Moldovei e alla quale si è scelto di affidare i farmaci che raggiungeranno l'ospedale di Černivci in Ucraina. Il tempo di un abbraccio che racchiude tutto il valore dell'esserci stati, emozioni senza parole. Il ritorno è un nastro che si avvolge, Carpazi, Ungheria, Slovenia, lungo confini innaturali, sognando la libera circolazione dei corpi avvolti da una sola e unica bandiera, quella dell'essere umano. Il viaggio finisce alle 23:00 del 12 giugno alla stazione di Milano Lambrate.
Il viaggio prosegue nelle idee e nelle attività del Naga fino a che sogno e realtà non si confonderanno in un unico abbraccio.
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