Public Project
Farina di Castagne
Summary
Tuscany and Emilia, two regions nestled in the Apennines, harbor a culinary gem: chestnut groves. For generations, families have tended to these groves, which soar up to an altitude of 1000 meters. Chestnuts offer a unique flavor and boast nutritional benefits, making them an essential ingredient in Italian cuisine. The harvesting process follows an old tradition, and families collect the husks before leaving the chestnuts to dry. Once dry, the chestnuts are sorted, peeled, and milled into flour, ready to add their nutty goodness to Italian dishes for future generations to savor.
Located between the villages of Pian di Novello, Pian degli Ontani, Cutigliano and Popiglio, this mountain area in the Apennines spans two regions: Tuscany and Emilia and Romagna. Here, an economy based on ancient work activities thrives.
My reportage begins with chestnut flour - a staple in the diet of the mountain inhabitants for generations. Chestnuts boast an impressive nutritional profile and can be used to make bread, pasta, sweets, and biscuits.This versatile flour has a long shelf life and a unique flavour that is central to local cuisine.
Indeed, families in the area keep chestnut groves that reach the altitude of 1000 m. Among the local delicacies that use this flour is the famous Castagnaccio and the "necci," a type of crepe stuffed with ricotta cheese.
The production process is an ancient one and begins at the end of the summer when the prickly husks are collected on the ground. After peeling, the fruits are left to dry in small houses called "Metato," located in the middle of chestnut groves.
The "Metato" is divided into two floors. Ground floor involves drying the chestnuts on very low flames, while the upper floor holds them on a dense network. The fire must be low, without flame. Initially, it is covered with "rusco," the thorny outer coating of chestnuts. Once dried, the chestnuts are put into a machine that divides them from the peel before being manually selected and placed in large bags to be ground into flour.
My project began in November and we will continue to document the chestnut culture and heritage all year long. Join us on this journey of discovery!
Il luogo si trova tra i villaggi di Pian di Novello, Pian degli Ontani, Cutigliano e Popiglio. Nella provincia di Pistoia e nel mezzo di due regioni, Toscana ed Emilia Romagna.
In questa zona montana, nel mezzo degli Appennini, vi è un'economia intensa basata su antiche attività lavorative.
Il reportage racconta la produzione di farina di castagne.
Molte famiglie della zona hanno boschi di castagni che raggiungono l'altitudine di 1000 m.
I prodotti delle castagne sono essenziali nella dieta degli abitanti delle zone montane, da molto tempo. Le castagne sono ricche di principi nutritivi, la farina può essere conservata a lungo e con essa si possono fare pane e pasta, dolci e biscotti. Tra i dolci, il famoso castagnaccio e i "necci", una sorta di crepes ripiene di ricotta.
In questo reportage possiamo capire che la procedura è antica e inizia alla fine dell'estate, quando le bucce spinose vengono raccolte a terra. Le pellicine e i frutti vengono lasciati ad asciugare in una piccola casa chiamata "Metato" in mezzo ai boschi di castagni.
Il "metato" è diviso in due piani: al piano terra vengono posizionate le castagne e asciugate su una fiamma molto bassa e al piano superiore vengono disposte su una rete densa. Il fuoco deve essere basso, senza fiamme. Inizialmente viene coperto con il "rusco", ovvero la parte esterna spinosa delle castagne. Dopo questa fase, le castagne sono messe in una macchina che le separa dalle pellicine e le castagne secche dalle loro guaine e, dopo essere state selezionate a mano, vengono messe in grandi sacchi per essere macinate in farina.
Ho avuto la possibilità di avviare questo progetto a novembre e continuerà tutto l'anno.
In questa zona montana, nel mezzo degli Appennini, vi è un'economia intensa basata su antiche attività lavorative.
Il reportage racconta la produzione di farina di castagne.
Molte famiglie della zona hanno boschi di castagni che raggiungono l'altitudine di 1000 m.
I prodotti delle castagne sono essenziali nella dieta degli abitanti delle zone montane, da molto tempo. Le castagne sono ricche di principi nutritivi, la farina può essere conservata a lungo e con essa si possono fare pane e pasta, dolci e biscotti. Tra i dolci, il famoso castagnaccio e i "necci", una sorta di crepes ripiene di ricotta.
In questo reportage possiamo capire che la procedura è antica e inizia alla fine dell'estate, quando le bucce spinose vengono raccolte a terra. Le pellicine e i frutti vengono lasciati ad asciugare in una piccola casa chiamata "Metato" in mezzo ai boschi di castagni.
Il "metato" è diviso in due piani: al piano terra vengono posizionate le castagne e asciugate su una fiamma molto bassa e al piano superiore vengono disposte su una rete densa. Il fuoco deve essere basso, senza fiamme. Inizialmente viene coperto con il "rusco", ovvero la parte esterna spinosa delle castagne. Dopo questa fase, le castagne sono messe in una macchina che le separa dalle pellicine e le castagne secche dalle loro guaine e, dopo essere state selezionate a mano, vengono messe in grandi sacchi per essere macinate in farina.
Ho avuto la possibilità di avviare questo progetto a novembre e continuerà tutto l'anno.
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